Riordino Province, la governatrice Marini dice no all'Ente unico

Inaugurazione palazzo della salute di Bastia Umbra 2' di lettura 18/09/2012 - “No ad un nuovo centralismo e a scelte che, motivate dalla necessità di contrastare la crisi economica attraverso misure di riduzione della spesa, di fatto determinano una riforma dell’assetto istituzionale dello Stato che oggi riguarda le Province e che domani potrebbe interessare le Regioni come gli stessi Comuni”.

Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, concludendo i lavori, a Foligno, degli Stati Generali delle Autonome Locali umbre in materia di riordino istituzionale.

“L’approccio con cui questo governo sta affrontando la crisi economica e il contenimento della spesa pubblica sembra voler spazzare via, o quantomeno interrompere – secondo Marini, l’importante percorso degli ultimi quindici anni che ha invece irrobustito e rafforzato nel Paese il ruolo dei poteri e delle autonomie locali, a partire dalle riforme Bassanini, al nuovo Titolo V della costituzione e al dibattito sull’assetto federale dello Stato. Questo governo, infatti, ha scelto la via della riduzione della spesa pubblica indirizzando le sue politiche di tagli e austerità proprio verso quella parte di spesa che ha a che fare con i livelli decentrati del governo, e quindi della capacità di rappresentanza dei territori. Non mi convince – ha detto la presidente - questa strategia di contrasto della spesa pubblica che punta a ridurre il ruolo e la rappresentatività delle comunità locali. La stessa Europa, verso cui tutti dicono di guardare ed ispirarsi, va in direzione contraria. Siamo, infatti, alla vigilia della discussione della nuova stagione dei fondi comunitari e della nuova politica di coesione che invece – sottolinea la presidente - vuole rafforzare il ruolo dei territori, soprattutto in vista dello sviluppo e della crescita economica che non può che realizzarsi accrescendo la coesione sociale”.
“L’Italia ha un grande bisogno di un riordino ed una riforma su cui sono pronta a confrontarmi, anche rispetto a scelte che vadano nella direzione della riduzione dei livelli di governo oggi esistenti, fino al tema delle aggregazioni regionali, soprattutto se finalizzate ai grandi nodi dello sviluppo economico, delle reti infrastrutturali, o della ricerca. Oggi pero – ha aggiunto - siamo chiamati a dare comunque un parere e ritengo che esso debba essere il frutto di una attenta, approfondita e meditata scelta che deve saper guardare oltre ed indicare un’idea di Umbria più forte e coesa, e non frammentata e lacerata”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-09-2012 alle 03:00 sul giornale del 18 settembre 2012 - 606 letture

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